BODY POSITIVE
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
25 NOVEMBRE 2021
Milioni di donne nel mondo affrontano, ogni giorno, il giudizio del tempo, della società, dei propri amici, parenti, colleghi, conoscenti e sconosciuti, tanto nella vita reale quanto - e sempre di più - sui social network. In occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, affrontiamo il tema del “body shaming”, una tra le più fraudolente forme di sopruso,maggiormente diffusasi nell’era della comunicazione digitale. “Body Positive” è il nome del movimento nato nel 2010 nato per abbattere gli standard di bellezza imposti dai media per far riconoscere ad ogni corpo il proprio valore nella naturale diversità. Si affronta il tema con molteplici approcci, sotto diversi punti di vista e analizzando il suo impatto nei diversi ambiti della vita sociale: dalla politica all’arte, passando per lo sport, il lavoro, la moda e molto altro ancora, grazie alle testimonianze delle relatrici che fanno luce sull’impatto diffuso di un fenomeno in espansione. Insieme alla radiofonica Fabiana Sera, tante e diverse figure di donne, per analizzare la questione da diverse angolazioni: la consigliera comunale, già Vice sindaco di Napoli Alessandra Clemente, la cantante Monica Sarnelli, la dottoressa Iolanda Agliata, l’attrice Anna Capasso, le avvocatesse Paola Del Giudice e Mariagrazia Santosuosso, l’artista Annalaura di Luggo, la chief brand officer di Trussardi Antonella di Pietro, l’influencer Marica Ferrillo, le imprenditrici Marika Franco e Antonella La Porta, l’attivista per i diritti LGBT+ Chiara Piccoli e la psicologa Valeria Vittorini.
La vita è sicuramente fatta di giudizi espressi e ricevuti, eppure per le donne è diverso. Le donne, qualunque sia l’argomento, pagano puntualmente un supplemento insopportabile: essere giudicate sempre e comunque anche per il proprio corpo. Per le donne c’è sempre un “extra" indesiderato, sia per la bellezza, specialmente quando il giudizio diventa un apprezzamento sgradito e non richiesto, sia per forme o fattezze non consone ai canoni socialmente accettati. Il Movimento Body Positive è l'antidoto. Serve lavorare tanto sia socialmente che culturalmente per accettare, valorizzare, amare e rispettare il proprio corpo e anche quello degli altri. Questo processo passa anche per i mezzi di comunicazione di massa, attraverso i modelli che essi diffondono capillarmente nell’immaginario e nella coscienza collettivi. Il Body Positive lavora affinché ogni tipo di corpo sia adeguatamente rappresentato, così che non ci sia più discriminazione.
In collaborazione con lo Jus Museum sono esposte opere emblematiche di artiste contemporanee che hanno utilizzato la fotografia e il corpo per interpretare identità o stereotipi diversi: Nobuyoshi Araki, Annalaura di Luggo, Dorothea Lange, Yasumasa Morimura, Shirin Neshat, Stefania Romano, Cindy Sherman, Francesca Woodman.